ASP DI PALERMO: VILLA DELLE GINESTRE PUNTO
DI RIFERIMENTO PER LA RISONANZA MAGNETICA FETALE
LE PAZIENTI ARRIVANO DA TUTTO IL MERIDIONE
PIANIFICATO CON L’UTIN DELL’INGRASSIA ANCHE
UN PERCORSO POST-NATALE DELLE PATOLOGIE NEUROLOGICHE EVIDENZIATE DALL’ESAME
PALERMO 1 APRILE
2024 – L’ultima paziente è arrivata dalla Campania in un percorso di mobilità
al contrario che ha fatto dell’Asp di Palermo un concreto punto di riferimento
per la Risonanza magnetica fetale, metodica di “terzo livello”, da eseguirsi
entro la 22esima settimana di gestazione, per l’accertamento di patologie
encefaliche fetali.
L’esame viene eseguito nella UOS di
Radiodiagnostica di Villa delle Ginestre, struttura facente parte della UOC di
Radiologia dell’ospedale Ingrassia, dirette da Marco Brancato.
“Gli esami di Risonanza Magnetica
fetale – spiega Brancato - vengono eseguiti con presentazione da parte della
paziente gravida della ricetta del medico di Medicina Generale, dopo avere
effettuato un esame ecografico morfologico di secondo livello. La paziente gode
dell’esenzione ticket per la prestazione. I tempi di attesa sono massimo di 10
giorni”
Negli ultimi 2 anni e mezzo sono
stati oltre 300 gli esami eseguiti grazie alle competenze specifiche di Giorgia
Falanga, medico radiologo con un percorso di formazione accanto ai più grandi
specialisti italiani della materia. “La Risonanza magnetica fetale – sottolinea
Giorgia Falanga - è priva di effetti biologici sul nascituro e sulla madre. Rappresenta
il gold standard radiologico per la
diagnosi delle malformazioni fetali e dei danni conseguenti a infezioni
congenite. Abbiamo eseguito esami su donne provenienti da tutto il Sud Italia”.
In collaborazione con la UOC UTIN (Unità
di Terapia Intensiva Neonatale) dell’Ospedale Ingrassia di Palermo, diretta da Vincenzo
Duca, è stato, inoltre, avviato un percorso diagnostico-terapeutico che prevede
l’esecuzione anche di Risonanze magnetiche neonatali e pediatriche per la
valutazione post-natale delle patologie evidenziate giù durante gli esami fetali
nel caso di gravide affette da infezioni da Toxoplasmosi, Rosolia,
Citomegalovirus o Herpes virus.
“Nella valutazione del danno
neuroevolutivo – spiega Vincenzo Duca - i nostri neonatologi, oltre all’uso
routinario dell’eco-transfontanellare, fanno uso della Risonanza magnetica
encefalo, riservata a neonati ad alto rischio neurologico. L’esame, che ha un
ruolo insostituibile nella diagnosi e nella prognosi delle lesioni cerebrali, è
fondamentale per attuare interventi riabilitativi precoci individualizzati,
all’interno di percorsi di follow-up neuroevolutivi, per migliorare l’esito a
distanza”.
La Risonanza magnetica neonatale
viene eseguita in stato di sonno naturale del bambino, in fase post-prandiale,
e solo in pochi eccezionali casi viene effettuata con blanda sedazione. “Tutto
questo necessita di personale altamente qualificato e di adeguata integrazione
tra TIN (Terapia Intensiva Neonatale, ndr) e servizio di neuroradiologia –
conclude Vincenzo Duca - l’obiettivo del nostro gruppo è di favorire un modello
di cure sempre più emergente, che prevede la nascita di una Neurocritical Neonatal Care, a garanzia
di adeguati traiettoria di sviluppo e outcomes (risultati, ndr) per i nostri
piccoli pazienti”. (nr)