Descrizione
PALERMO 19 GIUGNO 2025 – Costruire una rete territoriale sempre più efficace e capace di intercettare precocemente i segnali di disagio legati ai Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (DN-A). È stato questo l’obiettivo dell’incontro istituzionale organizzato nell’ambito del corso promosso dall’UOC CEDIAL dell’ASP di Palermo dal titolo “Il PDTA Regionale e la rete ambulatoriale per i DN-A: modelli formativi e pratica clinica”.
L’iniziativa si inserisce nel “Piano per il contrasto dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione” previsto dalla Legge 234/2021 della Regione Siciliana e punta a rafforzare la rete dei servizi ambulatoriali attraverso modelli di presa in carico intensiva e pasto assistito.
All’incontro hanno preso parte, tra gli altri, l’Assessore regionale alla Salute, Daniela Faraoni, il Direttore sanitario dell’ASP di Palermo, Antonino Levita, il Direttore del Dipartimento Salute Mentale, Maurizio Montalbano, il Direttore del Distretto 42, Giuseppe Termini, e il Dirigente responsabile del Servizio 5 Promozione della Salute del DASOE, Francesco Grasso Leanza. Un confronto a più voci sulle azioni in campo e sulle prospettive di sviluppo del PDTA regionale.
La formazione è stata curata dalla Dott.ssa Giuseppa Carmelita Russo, responsabile del percorso minori affetti da disturbi alimentari della UOC ospedaliera di Neuropsichiatria Infantile dell’ASP di Catania, che ha illustrato i modelli riabilitativi precoci già adottati e quelli in fase di implementazione.
Tra i docenti anche il Dr. Vincenzo Bellia, direttore della scuola Dmt-ER di Roma.
Il corso, articolato in tre giornate (6, 18 e 20 giugno), è coordinato scientificamente dal Dr. Massimo Alagna, referente dell’UOC CEDIAL.
Ultimo appuntamento in programma domani, venerdì 20 giugno, con una giornata di studio sui modelli riabilitativi intensivi per i soggetti adulti, con la Dr.ssa Eleonora Alberici responsabile della Comunità ad alta intensità di cura del Centro DCA “Villa Miralago”, Varese.
“Una sinergia concreta tra formazione, sanità pubblica e politiche regionali per offrire risposte sempre più efficaci a chi è colpito da disturbi dell’alimentazione, con l’obiettivo – sottolineano i promotori – di creare modelli di cura integrati, sostenibili e centrati sulla persona”. (nr)